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schili tanto, non col discacciar la già introdotta, ma col servirsi d'amendue con la diftinzione, che nel seguente potrà vedersi.

IL, e LO adunque si può dir, che derivin da ILLO Latino diviso in due fillabe, ciascuna delle quali forma il fuo.

LA procederà in conseguenza da ILLA, tratta via la prima fillaba. e serbata la seconda.

E se ciò è vero, si può anche dire, che LI, e LE vengan da ILLI, e da ILLE plurali de' sopraddetti pronomi Latini.

I poi può esser che venga da HI Latino, o da Of Greco, come vuol la Giunta. Può anch'esser, ch'e'fia tratto dal medesimo ILLI, lasciate tutte l'altre lettere, non ci essendo alcuna ragione, che convinca a tener più l'uno, che l'altro. Certo è, che LI, e I son quasi una cosa medefima, trovandosi usati indifferentemente avanti a' medesimi nomi, come Li padri, I padri; Li fignori, I fignori; Li buoni, I buoni; Li-quali, I quali; Li Re, I Re; Li negozj, I negozj.

GLI finalmente si vede che è LI aggiuntovi un G, il quale accrescimento fi fa molto spesso nella nostra Lingua: Meliore, Migliore; Palea, Paglia; Soleo, Soglio; Folia, Foglia; Doleo, Doglio.

Di che fien formati i compofti.
Cap. XVI.

Composti fi forman così. Pigliasi il loro articolo semplice, e fi unisce o con un seguacaso, o con una di quelle preposizioni, che da altri, come addietro dicemmo, fon collocate fra'segnacasi. Sono quefti fra tutti DI, A, DA, CON, PER, SU, IN; e gli articoli semplici non faranno mai altri che questi quattro, LO, LA, LE, LI.

Che IL non si trovi mai in compofizione è cosa certa, e la ragione anche il vuole, perchè non si essendo serviti gli antichi d' altro articol maschile, che LO (come di sopra abbiam detto) e pur bisognando loro servirsi de' composti, non potevan metter in composizione quel che non avevano nè anche semplice; che non se ne servendo, si può dir che non l'avessero.

Ma che GLI non apparisca in composizione, lo provo; che quantunque noi abbiamo De gli amori, A gli uomini, Da gli stimoli, Su gli omeri, Ne gli orecchi, a me pare che questi si possan dir più tosto segnacaso, o preposizione con articolo semplice, che articolo di essi composto. E forse meglio sarebbe scriverle separate, come fa la maggior parte de'buoni; e in particulare quando si tratta di quelle, che noi diciam preposizioni, così: Con gli eredi, Ne gli onori, Per gl' inganni, Su gli alberi; come anche De gli amori, A gli stimoli, Da gli uomini. Benchè questi tre ultimi si trovin da molti anche uniti allai volte così: Dagli amori, Agli stimoli, Dagli uomini.

,

A'loro,

I finalmente non entra a formar articolo composto; perchè niuno scrive Dei vostri, Ai loro, Dai quali; e se si ha De' voftri Da' quali, ricordisi, che questi troncamenti fi fanno con gettar via l' ultima vocale con le due LL avanti; però Delli vostri, Alli fuoi, Dalli quali è la loro intera voce.

DEL

DELLO adunque è composto di DE, e LO per la ragione detta di

sopra aggiuntavi un L per forza d'ortografia, che fa raddoppiare tutte le consonanti prime della parola, che si cresce d'una fillaba in principio; se già quella fillaba non è RI, e quella fillaba non ha in fine consonante diversa: Doppio, Raddoppio; Crefco, Accrefco; Ciò, Accid; Corse, Raccorse; Porto, Sopporto, Batte, Abbatte, Fretta, Affretta; e all' incontro fi dice Ricrefco, Ricorfe, ec.

e

Con la medefima regola DELLA è composta di DE, e LA; DELLI, e DELLE di DE, e LI, e di DE, e LE.

Così ALLO, ALLA, ALLI, ALLE di A congiunto con LO, LA LI, LE.

Così DALLO, DALLA, DALLI, DALLE si forma di LO, LA, LI, LE, e di DA Segnacaso.

SULLO, SULLA, SULLI, e SULLE pur co' medesimi articoli, e la preposizione SU, aggiuntovi, come è detto, un L. COLLO, COL. LA, COLLI, e COLLE, e PELLO, PELLA, PELLI, e PELLE son similmente compofti; i primi di CON, mutata l'N in L, eisecondi di PER, cambiata l'R pur in L.

Finalmente NELLO, NELLA, NELLI, e NELLE son formati di IN preposizione mutata in NE, nel modo, che si è detto di fopra.

L

Che differenza fia tra gli articoli IL, e LO; etra I, LI, e GLI. Cap. XVII,

A differenza, che tra questi due articoli IL, LO si può scorgere, è tale.

IL s'antepone a que'nomi, che comincian da consonante; e così dove prima fi diceva dagli antichi Lo primo, Lo Signore, Lo cavallo, oggi si dice da ogni Toscano Il primo, Il Signore, Il cavallo.

LO fu lasciato a quelle parole, che cominciavan da vocale; e così seguitaron a dire Lo amore, Lo eccesso, Lo ingiusto; e poi quando cominciaron a metter in uso l'apostrofo, che, s'io non m'inganno, fu qualche secolo dopo, ristringendolo sotto l'accento del nome, fi cominciò a dir L'amore, L'eccesso, L'ingiusto.

Ma perchè quando il nome ha principio da S, dopo alla quale fi trovi altra confonante, pareva, che quella L male si unisse coll's per le ragioni, che di sopra si dissero, gli lasciaron in questo caso l'antico articolo, e così non Il stato, Il sbaraglio, Il scherno, ma si attese a dire Lo stato, Lo sbaraglio, Lo scherno.

Dunque IL va avanti a tutte le confonanti, eccetto S accompagnata da altra consonante; LO va avanti a tutte le vocali, e ad S, che abbia dopo di se consonante.

Si truova bene alcune volte appresso i migliori LO avanti a confonante semplice, come Lo cuore, Lo mio, Lo bello, e Lo quale, il che fu da loro osservato, come bene avverti la Giunta, per accrefcere, Spargendo alcun investigio dell' uso antico di quest' articolo, dignità alle fue

Petr.

Amor.

C. I.

2. 5.2.1.

fue rime (parla del Petrarca) Dalle quali parole si cava, che l' Autor di essa confessa pur l'uso antico dell'articolo esser stato LO.

Ll, e 1 seguitan nel plurale la condizione del fingulare IL, e GLI quella di LO; perchè ognun dira Li primi, Li fignori, Li cavalli, o I primi, I fignori, I cavalli; non mai Gli primi, Gli fignori, Gli ca. valli; sì bene Gli amori, Gli ecceffi; Gl'ingiusti, Gli stati, Gli sbaragli, Gli scherni.

Si eccettua il plurale di Dio, che per particular privilegio, benchè nel fingulare abbia IL, come Il Dio di amore, Il Dio Giove, nel plurale non si trova mai LI, nè I Dei, ma sempre GLI Dei.

Tutti fon qui prigion gli Dei di Varro.

Così come gl Iddii son ottimi, e liberali donatori delle cose agli uomini, così son sagaciffimi provatori della lor virtù. E appresso: Gli pareva, che gli Dii gli avessero conceduto il fuo disto, ec. Se non perchè gl' Iddii non volevano, ec.

S'eccettuano nello stesso modo avanti a Z, nè si dice mai I, o Li zotichi, nè I, o Li zoppi, nè I, o Li zii, ma Gli zotichi, Gli zoppi, Gli zii, Gli zeri, Gli zaffiri, Gli zufoli. Dove in fingulare si dice' Il zotico, Il zoppo, Il zio, It zero, Il zaffiro, Il zufolo, e Del gior. 8. zucchero: Pofcia fece dar loro le coverte del zucchero com' avevan

п. 6.

l'altre..

Se fi debba fcriver DELLO, ALLO, DALLO, o vero
DE LO, A LO, DA LO ec. Cap. XVIII.

Con Ontendono alcuni,. ch'e' si debba scrivere questi articoli DELLO,
ALLO, DALLO, COLLO, ec. spiccati, e con una fola conso-
mante così: De lo amore, A lo emifpero, Da la mia donna. Questi al
parer mio s'ngannano, perché se DELLO, ALLO, ec. è un artico-
le composto, come ci pare aver mostrato , e provato, io non sò perchè
e' non s'abbia a scriver in una sola parola, e dividerlo più che si fac-
cia Addosso, Accanto, Appreffo, e tant'altre, che senza contradizione
si scrivon congiunte. S'e' voglion, che noi crediam loro, bisogna ch'
egli adducan qualche ragione, perchè autorità di momento non hanno,
che faccia per loro.

Ma io domando a questi: non si scrive da tutti, e da loro medefi

(1) Nel parlar comune e familiare noi usiamo l'articolo LO avanti alla Z, e ciò non pare, che sia irragionevole, poichè se avanti l'S accompagnata d'un' altra consonante fi dee, secondo il Ripieno, usar LO, e non IL, fi dovrà, e si potrà bene usare avanti la Z, ch'equivale all' S con un' altra confonante; fia questa un'altra S, o un D, o un T. E benchè alcuni dicano, che la Z vaglia lo stesso, che DS, o TS, nel qual caso le voci, che cominciano da Z, non fi potrebbero valutare come principianti da S,

mi

ma da D, o da T, tuttavia il fuono di DS, e TS è di S rinforzata, e non di D, o T.

(2) Sarebbe per avventura meglio lo scriver Con lo, e Con la per fuggire l'equivoco di Collo Lat. cervix, e di Colla Lat. gluten

(3) Questa ragione ci par buona; ma se è buona, varrà anche per iscrivere un'iti Degli, Dagli, ec. E pure lo stesso Ripieno due capitoli addietro, cioè nel cap. 16. di questo Trattato, ha detto, che forse meglio farebbe fcriverle separate, come fa la maggior parte de buoni,

mi Al padre, Del cavallo, Dal mondo, e altri sì fatti? Certo diranno di sì. Ora domando io di nuovo, quel AL, DEL, DAL, che parola è? Risponderanno, una parola tronca nel secondo modo da noi dato di sopra del troncar le parole avanti a consonante; dove si disse, che queste per la prima deono avere avanti alla vocale o due L, o due N, delle quali una va via, l'altra resta, come fi vede in Caval donato, Fratel caro; ec. E io dico; se così è, che in altra maniera non penso che possa mai essere, adunque Al padre, Del cavallo, Dal mondo sono scorciati di ALLO, DELLO, DALLO; adunque l'articolo composto si scrive in una sola parola.

Diftinguono alcuni da verso a prosa; cioè, che in prosa si scriva come diciamo noi, congiunto, come: Dirò dell' altre cose, Ufcito alla riva fi volge all'acqua; ma in verso si dee scriver disgiunto, perch'e' si trova stampato:

Dird de l' altre cose, ch'io v bo scorte.

Uscito fuor del pelago a la riva.

Io per la riverenza di chi l'ha detto non voglio dir altro quì, che ciò non è provato, che con l'autorità degli stampatori, o de' copiatori poco accorti. Ragione certo non hanno, che acquieti la mente altrui, perchè s'abbia a far questa differenza dal verso alla prosa. Concludendo adunque diciamo, che nella prosa non ci è dubbio alcuno, perchè chi scrive bene, scrive unito con doppia L. Anzi l'Autor della Giunta al suo solito per dir contro al Bembo, dice che è male, ma però usato, e senza render ragione del male, seguita ad obbedir l'uso. Del verso poi non ci essendo nè ragione, che convinca, nè autorità, che meriti d'esser confiderata, non che seguita, non si dee così di facile ascrivere a errore a chi, la vera ragion seguitando, vorrà scriver colla medesima ortografia nel verso, che fa nella prosa, giacchè e in prosa, e in verso è lo stesso articolo, nè in alcun de'luoghi muta natura, nè si dimostra differente da se medesimo.

Se fia bene scritto CO'L, NE'L, SU'L, DA'L, ec..
Cap. XIX

D

A quel che abbiam concluso, che l'articolo composto non fia mai composto del semplice IL, ma ben sempre da LO, si caverà la piena risoluzione del proposto dubbio, se CO'L, NE 'L, SU'L., DA 'L sia scritto come si dee. Perchè mentre si scrive Co'l vostro no. me, Ne'l suo campo, Su 'Isuono, Da'l compagno, ec. fi viene a concludere una massima riprovatissima, cioè che IL vada nelle compofizoni, e non LO; perchè CO 'L, DA'L, ec. non vuol dir altro, che CON IL, DA IL, ec. Dunque mai non si dee scriver così, e chi lo fa, fa male, perchè sempre si vede da chi la 'ntende scritto COL, DAL, SUL e così gli altri, come si è addietro mostra

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Inf. 1. 9.
Inf.1.23.

Il medefimo diciamo di CON IL, PER IL '; e se altripur ve ne fono.

Del Cafo. Cap. XX.

I Casi nell'articolo son cinque,

quinto, o Vocativo.

, e sono gli stessi del nome, trattone il

Il Nominativo, e l' Accusativo si servon dell'articolo semplice IL, 2.1.1.7. LO, LA, LI, GLI, LE: Lo Abate fece aprir la camera. Fu il più li8.1.7.8. berale, e il più grazioso gentile uomo, e quello, che più e' forestieri, e

i Cittadini onord.

Gli altri tre si compongon, come abbiam detto, d'articolo semplice, e di segnacaso, o vero d'articolo, e di preposizione.

Genitivo dunque farà DELLO, O DEL, DELLI, DE'o DEGLI nel maschile; e nel femminile DELLA, e DELLE, come: Dello smontare, e Del falive, Della minuta gente, Degli afflitti, De' padri, e Delle madri.

Dativo ALLO, O AL, ALLI, A', AGLI, ALLA, e ALLE, come Allo fcolare, Al, Re, Alli morti, A gli uomini, Alla Chiesa, A mafchi, e Alle femmine.

Ablativo DALLO, O DAL, DALLI, DA', ο DAGLI, COLLO,
COL, NELLE, NEL, SULLO, SUL, PELLO, PEL, COLLI, CO'
COGLI, NELLI, NE', NEGLI, SULL', SU', SUGLI, PELLI,
PEGLI; e così DALLA, DALLE, COLLA, COLLE, NELLA,
NELLE, SULLA, SULLE, PELLA, PELLE; come Dallo ammiran-
do nome, Dal facro fonte, Dalli veditori, Da' fuddetti, Da gli altri,
Coll' operare, Colla vostra licenza, e così gli altri.

Della declinazion dell'articolo.
Cap. XXI.

Articolo, come s'è potuto vedere, è più declinabile del nome;

,

articoli sono in sì picciol numero, che quanto alla lor voce principale, cioè Nominativo fingulare, solo arrivano a tre; non occorre coftituir declinazion particulare. Basta solo dire adunque, che di questi tre articoli, due sono maschili IL, e LO, e uno femminile, che è LA, e fi declinan così.

IL, DEL, AL, IL, DAL. Plurale: I, O LI, DE', ο DELLI, A', o ALLI, I, o LI, DA', ο DALLI,

LO, DELLO, ALLO, LO, DALLO. Plurale: GLI, DEGLI, AGLI, GLI, DAGLI.

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LA

più comunemenje sfuggito; pur si trova usato anco ne' migliori Scrittori del buon secolo. Vedanfene alcuni esempli nel nostro Vocabolario al §. V. di IL.

1

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