I martiri italiani: riposta all'opuscolo i Martiri pontificii, ossia, Storia dei mezzi morali della rivoluzione italiana

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Tip. del Commercio, 1891
 

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Página 255 - Queste promesse, questi giuramenti li adempio disciogliendo una Camera divenuta impossibile, li adempio convocandone un'altra immediatamente ; ma se il paese, se gli elettori mi negano il loro concorso, non su me ricadrà ormai la responsabilità del futuro, e nei disordini che potessero avvenire, non avranno a dolersi di me, ma avranno a dolersi di loro...
Página 226 - I per la grazia di Dio Re del Regno delle due Sicilie, di Gerusalemme ecc. Infante di Spagna, Duca di Parma, Piacenza, Castro ecc. Gran Principe Ereditario di Toscana ec..
Página 229 - A tale uopo rivolgo ancora una volta la mia voce al popolo di questa Metropoli, da cui debbo ora allontanarmi con dolore. « Una guerra ingiusta e contro la ragione delle genti ha invaso i miei Stati, nonostante ch'io fossi in pace con tutte le potenze europee.
Página 6 - Bande straniere, convenute da ogni parte d'Europa, sul suolo dell'Umbria e delle Marche, vi piantarono lo stendardo mentito di una religione che beffeggiano. Senza patria e senza tetto, essi provocano ed insultano le popolazioni, onde averne pretesto per padroneggiarle. Un tale martirio deve cessare, ed una tale tracotanza ha da comprimersi portando il soccorso delle nostre armi a quei figli sventurati d'Italia, i quali sperano indarno giustizia e pietà dal loro Governo.
Página 230 - L'altra parte di esso resta per contribuire, in concorso con l'onorevole Guardia Nazionale, alla inviolabilità ed incolumità della capitale che come un palladio sacro raccomando allo zelo del Ministero. E chieggo all'onore ed al civismo del Sindaco di Napoli e del Comandante della stessa Guardia Cittadina risparmiare a questa Patria carissima gli orrori dei disordini interni ed i disastri della guerra civile ; al quale uopo concedo a questi ultimi tutte le necessarie e più estese facoltà.
Página 141 - Mazzini a mezza strada, e riconobbe la necessità, affine di allontanare da sé la vergogna di avere fatto novellamente spargere invano sangue italiano, di discolparsene. Scrisse perciò un libercolo, in cui ardimentosamente dava a credere quel fatto luttuoso essere stato opera spontanea dei popolani milanesi impazienti di scuotere il giogo straniero, ed affermava avere sempre mai tenuto questo linguaggio: « Vi sentite tali da eseguire il disegno? Siete convinti colla mano sul cuore di potere convertire...
Página 228 - Iddio la Nostra causa e quella dei Nostri popoli, nella ferma coscienza di non aver avuto nel breve tempo del Nostro Regno un sol pensiero che non fosse stato consacrato al loro bene ed alla loro felicità. Le istituzioni che abbiamo loro irrevocabilmente garantite, ne sono il pegno.
Página 231 - ... persona; ho combattuto non per me ma per l'onore del nome che portiamo. Ma quando veggo i sudditi miei che tanto amo in preda a tutti i mali della dominazione straniera, quando li vedo come popoli conquistati portando il loro sangue e le loro sostanze ad altri paesi, calpestati dal piede di straniero padrone, il mio cuore...
Página 230 - Qualunque sarà il mio destino, prospero od avverso, serberò sempre per essi forti ed amorevoli rimembranze. Raccomando loro la concordia, la pace, la santità dei doveri cittadini. Che uno smodato zelo per la mia Corona non diventi face di turbolenze.
Página 258 - Poi, commettendo imprudenze di condotta, fu preso a sospetto ; tornando a casa, la vide invasa da carabinieri ; tirò di lungo e si pose in salvo. Ma il Comitato, inteso che a due porte da quella del regicida erano scesi "i carabinieri, e non sapendo cosa alcuna dell' Àngelini, argomentò che il Governo avesse avuto avviso del progetto e fosse in cerca del Gallenga.

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