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I

menti facendo, egli non mancarebbe di mostrarsi protettore e difensore di quella.

I Prencipi Proteftanti s'offerirono pronti per far tutto quello, che si poteva, salva, la conscienza; e se con la Scrittura divina in mano gli foffe dimostrato, effer qualche errore nella loro dottrina, di correggerlo: o se vi fosse bisogno di maggior dichiarazione, dicchiararla. E, perchè de' capi propofti da loro, alcuni nella confutazione gli erano conceffi, altri rifiutati, fe delle confutazioni gli folle data copia fi fpiegarebbono più chiaramente.

Dopo molte trattazioni, finalmente furono eletti fette de' Catolici, e fette de Protestanti, i quali conferissero infieme, per trovar modo di composizione; ne potendo, convenire, il numero fù ristretto a tre per parte; e se ben furono accordati alcuni pochi punti di dottrina meno importanti, ed altre cofe leggieri appartenenti ad alcuni riti; finalmente fi vide, che la conferenza non poteva in modo alcuno terminar a concordia. Perchè niffune delle parti fi disponeva a conceder le cofe importanti all' altra. Confominati molti giorni in questa trattazione, fùr letta la confutazione della confeffione prefentata dalle città; la qual udita, gli Ambasciatori di quelle rifpofero, che erano recitati molti articoli della loro fcrittura altrimenti, che da loro erano ftati fcritti, e tirate a cattivo fenfo molte altre delle cofe da loro propofte, per rendergli odiofi. Alle quali oggezzioni tutte avrebbono rispofto, fe gli fosse data copia della confutazione. Fra tanto pregare, che non fi voglia credere calonnia, ma afpettare d'udire la lor difefa. Fù negato di dargli copia, con dire, che Cesare non vuole permettere, che le cose della religione. fano pofte in disputa.

Tentò l'Imperatore, per via della prattica, di, perfuadere i Prencipi, massime con dire, che effi erano

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pochi, e la loro dottrina nuova; che era stata fufficientemente confutata in questa Dieta; effer grande l'ardire loro di voler dannar d'errore ed erefia e falla religione, l'Imperial Maeftà, tanti Prencipi e Stati di Germania, co' quali comparati effi non fanno numero: e quello che è peggio, aver anco per eretici i lor proprii padri, e maggiori; e dimandar Concilio, ma nondimeno, tra tanto, volendo caminar inanzi negli errori. Lequali persuasioni non giovando, poiche negavano la loro dottrina eller nuova, ed i riti della Romana chiesa esser antichi, Cefare mettendo in opera gli altri rimedii, configliati dal Legato Campeggio, fece trattar con ciascuno a parte, proponendo. qualche fodisfazione nelle cofe di loro intereffe, molte defiderate: ed anco mettendo loro inanzi diverfe opposizioni ed attraversamenti, che egli avrebbe eccitati alle cofe loro, mentre perfiftellero fermi nella rifoluzione di non riunirsi alla chiefa. Ma, o perchè quei Prencipi pensassero di far ben i fatti loro, perfeverando; o pur, perchè anteponeffero ad ogni altro intereffe il conservar la religione apprefa; gli ufficii, fe ben potenti, non partorirono effetto. Ne meno potè ottener Cefare da loro, che f contentassero di conceder nelle lor terre l'esercizio della religione Romana, fine al Concilio, che egli prometteva doverfi intimare fra sei mefi; avendo i Protestanti penetrato, ciò effer invenzione del Legato Pontificio, il qual non potendo ottener di presente il suo intento, giudicava far allai, fe con stabilir in ogni luogo l'uso della dottrina Romana, mettelle confusione ne* popoli già alienati, onde reftalle la via aperta alli accidenti, che poteffero dar occafione d' eftirpar la nuova. Perchè, quanto alla promella d' intimar il Concilio fra fei mesi, fapeva ben, che molti impedimenti s'avrebbono potuto alla giornata pretendere, per metter dilazione, e finalmente, per deluder ogni afpettazione..

Non

Non avendoli potuto conchiudere alcuna cofa, partirono i Protestanti in fine d'Ottobre; e Cefare fece un Editto per ftabilimento degl' antichi riti della religione catolica Romana; il quale in fomma conteneva: the non si mutasse cofa alcuna della, messa, nel facramento della Confirmazione, e dell' eftrema onzione; che le imagini non follero levate d'alcun luogo, e le levate foffero ripofte; che non foffe lecito negar il libero arbitrio, ne meno tener opinione, che la fola fede giustifica; che fi confervallero i facramenti, le ceremonie,, i riti, l'effequie de' morti nel medefimo modo; che i benefizj fi delfero, a persone idonee, e che i Preti maritati o lafcino le mogli, o fiano foggetti al bando; tutte, le vendite de' beni della chiefa, ed altre ufurpazioni, fiano irritate; nell' insegnare e predicare non si possi uscir di questi termini; ma si esorti il popolo da udir la mella, invocar la Vergine Maria, e gli altri Santi, offervar le Fefte e digiuni; dove i monafteri ed altri facri edifizi sono stato destrutti, siano reedificati; e sia, ricercato il Pontefice di far il Concilio; ed inanzi sei mefi, intimarlo in luogo idoneo; e dopo fra un anno, al più lungo, dargli principio; che tutte queste cose fiano ferine e stabili; e niffuna appellazione o eccezzione, che se gli faffi contra, abbia luogo; e che, per confervar quefto decreto, ognuno debbia metter tutte le sue forze, e facoltà, e la vita ancora, ed il fangue; e la Camera proceda contro chi s'opponerà.

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Il Pontefice, avuta notizia delle cofe nella Dieta fucceffe, per avviso del fuo Legato, fù toccato d'un interno dispiacere d'animo, fcoprendo, che, fe ben Carlo aveva ricevuto il fuo configlio, ufando l'imperio, e minacciando la forza; però non aveva proceduto, come Avocato della chiefa Romana, alquale non appartiene prender cognizione della caufa, ma effer, mero efecutore de' decreti del Pontefice; a che era af

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fatto contrario l'aver ricevuto, e fatto legger le confeffioni; e l'aver inftituito colloquio per accordar le differenze. Si doleva fopra modo, che alcuni punti foffero accordati; e maggiormente, che aveffe acconsentito l'abolizione d'alcuni riti; parendogli, che l'autorità Pontificia foffe violata, quando cofe di tanto momento fono trattate senza participazione fua; fe almeno l'autorità del fuo Legato foffe intervenuta, s'avrebbe potuto tolerare. Confiderava appreffo, che l'aver a cio confentito i Prelati, era con fommo fuo pregiudizio: e fopra tntto gli premeva la promeffa del Concilio, tanto aborrita da lui, nella quale, fe ben pareva fatta onorevole menzione dell' autorità fua, però l'haver prescritto il tempo di fei mesi a convocarlo, e d'un anno a principiarlo, era metter mano in quello, che è proprio del Pontefice, e far Imperatore principale, ed il Papa miniftro. Offervando quefti principj, conchiufe, che poco buona fperanza poteva aver nelle cose di Germania, ma che conveniva pensare ad un defenfivo, accio il male non passasse all' altre parti del corpo della chiefa. E, poiche non fi poteva rifar altrimenti il paffata, era prudenza non moftrar che foffe contro fuo volere, ma farsene esso autore, dovendo in tal inodo ricever minor percoffa nella riputazione.

Per tanto diede conto delle cofe pallate a tutti i Rè, e Prencipi, fpedendo fue lettere sotto il primo Dicembre, tutte dell' ifteffo tenore: che fperava potersi estinguer l'erefia Luterana con la presenza di Cefare; e che per tal caufa principalmente era andato a Bologna per fargliene istanza, fe ben lo conosceva in cio da se ftello affai animato: ma, avendo avifi dell' Imperatore, e del Campeggio, fuo Legato, che i Proteftanti si sono fatti più oftinati, esso avendo comunicato il tutto con i Cardinali, ed infieme con loro avendo chiaramente veduto, che non vi resta altro rimedio, se non

l'ufato

l'ufato da' maggiori, cioè, un General Concilio: per tanto gli eforta ad ajutar con la prefenza loro, ovvero, per mezzo di Ambasciatori nel Concilio, che fi convocherà, una caufa così fanta, che egli quanto prima fi potrà, ha deliberato metter' in effetto, intimando un generale e libero Concilio in qualche luogo commodo in Italia. Le lettere del Pontefice furono a tutto 'l mondo note, facendo opera i Ministri Pontificii in ogni luogo, che passassero a notitia di tutti; non perchè, ne il Papa, ne la Corte, defideraffero, o voleffero applicar l'animo al Concilio, dal quale erano alieniffini; ma, per trattener gli uomini, accio, con l'aspettazione, che gli abufi ed inconvenienti farebbono presto rimediati, reftaffero fermi nell' ubbedienza. Però, pochi restarono ingannati; non essendo difficile scoprire, che l'istanza fatta a' Prencipi, di mandare Ambasciatori ad un Concilio, del quale non era determinato ne tempo, ne luogo, ne modo, era troppo affettata prevenzione,

Macchiavelli.

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S. B. VIII. 1. S. 311. Außer den historisch › volitischen . Abhandlungen über den Livius, aus denen dort eine Probe mits getheilt wurde, lieferte er ein eignes historisches Werk, welches der Schreibart wegen am meisten geschägt wird, nämlich eine Florentinische Geschichte, in acht Büchern. Sie geht vom J. 1215 bis 1492, und ist dem Vabste Clemens VII. zugeeignet, der ihn zu dieser Arbeit ermuntert hatte. Die Wahrheit und Unpars theilichkeit seiner Erzählungen ist nicht ohne Grund bezweifelt worden; defto einmüthiger aber hat man die Einkleidung dieser Geschichte empfehlungswerth, die eingewebten politischen Betrachtungen treffend und fein, und die Schreibart gedrångt, -ausa druckvoll und scharfsinnig gefunden. Hr. Prof. Schmitt hat dars, aus im ersten Bande feiner Italianischen Anthologie, 6.63 ff. die Stelle des zweiten Buchs überseßt, worin der Ursprung der

Bianchi

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