Scorra amico all' umil tetto; Eppur chiaro apparisce esser quesra un' esortazione ai ricchi, affinchè del soperchio dei loro conviti soccorrano al bisogno dei poverelli. Nell' Inno pel nome di Maria (taccio che vi contrappone quella divota cantilena del Lemene: Chi fia costei che fra le belle è bella? Chi fia costei che fra le sante è santa? conchiusa da quella piissima sberettata: Questa, si questa, il dirò pur, ma pria Chino la fronte umil, quest' è Maria) non trova addirsi alla dignità di Maria, il principio : Tacita un giorno a non so qual pendice, ec. pel modo dubitativo, che mostra, dic' egli, non curanza. Parmi che anzi meglio non potevasi conseguire l'intento delle scritture, che usando quello stesso modo dubitativo. Sol che si sappia con quanta modestia siano sempre ricordati i luoghi che furono testimonj del gran riscatto e torni alla memoria quel vivissimo slancio profetico tu, Betlemme, picciola terra di Giuda, ec. = ? E Non compiace eziandio al critico che la gran madre si nomi dal fanciulletto, parendogli freddo quel verbo nomare. Ne sa che il tema dell'Inno è il nome di Maria. Nell' Inno pel Natale soffre a malincuore che Maria si dicesse grave di tal portato, parlando di Gesù. E' modo Dantesco. Immagina un canto di pastori al quale non ha mai pensato il poeta. E crede siano parole di pastori quelle che sono proprie propriissime del poeta: Dormi, fanciul, non piangere,, Sovra il tuo capo stridere E ricordano versi latini elegantissimi di Giovambattista Cotta. Loda del resto il poeta e le poesie. Ma, dio! chi critica asproposito, loderà a dovere ? NECROLOGIA DEL DOTTOR AMBROGIO AGOSTINI MEDICO FISICO TRIVIGIANO. La morte de' buoni è compianta da tutti, che anche i lontani dalle loro virtù le rispettano, e danno segni di dolore allorchè il mondo li perde. Cosi avvenne al morire dell'ottimo Ambrogio Agostini dottore di Medicina; il quale se per una parte era veramente specchio di ogni più rara e cristiana dote, dall' altra aveva a giusto dritto meritata fama di sciente medico, soprattuto nella dottrina d'Ippocrate, ciò è nella sola utile maniera di medicare; e vedeva molto addentro e sicuro nella oscurità de' pronostici, onde non tentava la natura, più là che non consente, cessando agli ammalati moltissimi disgusti e maggiori sofferenze, e disponendo in tempo opportuno essi e le loro famiglie all'evento irreparabile. La sua vita fu tutta spesa in azioni commendevoli, e per 63 anni nell'esercizio laboriosissimo della medicina pratica; chè prima per quattordici anni fu medico condotto alla Giudecca di Venezia dov' ebbe per ventisei mesi continui a lottare con non picciola gloria contro le febbri petecchiali; indi tra noi venne in rinomanza, e sempre la si conservò, di uno de' Medici più esperti, assidui, e cordialmente premurosi; essendo tanto grande il suo amore pe' prossimi, che eziandio logoro dalla età, e da catarro cronico di petto, per cui pativa continuo di ambascia specialmente salendo le scale, videsi condursi con somma pena a soccorrerli e non ristarsi si fu impedito da mortale impotenza. La lunga e dolorosissima malattia, pella quale mancò, ha messo alla prova tutta la sua virtù, ma egli la sostenne con tale rassegnazione che giunse all'ultimo grado, pregando Iddio di accrescergli il male per meritare vie più colla pazienza. E quindi morì qual visse nel bacio del Signore. In debito testimonio d'intrinseca afflizione, di gratitudine, e di rispetto l'egregia sua moglie, e l'eccellente figlio fecero incidere sul marmo sotto a cui sono le sue ceneri questa vera ed elegante epigrafe dettata dal chiariss. monsig. arci. prete Giambatista Rossi. H.S.E AMBROSIVS. ANT . F . AVGVSTINIVS DOMO. TARVISIO QVI. IN • MEDICINA FACIENDA DOCTRINA. ET. VSV. MAXIME. PRAESTITIT MORIS. ANTIQVI. RETINENTISSIMVS DIVTINO. MORBO. INVICTA PATIENTIA TOLERATO A.M.DCCC . xxv. AET. S. LXXXIÍ . M . VII. D. VI AVRELIA. VXOR. ANT. F. ET. IPSE. ARTIS. PATERNAE. PROFESSOR MARITO. OPTIMO. PATRİ. BENEMERENTISSIMO. P P NON. SINE. LACRYMIS NOTIZIE TIPOGRAFICHE. Operette d'instruzione e di piacere, ec. ec. Venezia. tip. Alvisopoli, ec. Dopo i volumi annunciati nell' antecedente quaderno (facc. 94) se ne pubblicarono due altri, cioè: I. Bianchi Isidoro, della felicità pubblica e privata. Il Bianchi, come accenna il benemerito ed accurato editore sig. Gamba, seppe render comune ad ogni sorta di leggitori una raccolta di suoi propri ed altrui pensieri in un tempo, in cui pochi, rari ed estremamente cauti erano in Italia gli autori di scienza politica, esaminata sotto i rapporti del gius pubblico, della morale e della religione. Dall' anno 1772 al 1799 se ne fecero in Italia cinque edizioni; e la presente è all' antecedenti certamente superiore per accuratezza. Di tutti i buoni è desiderio e voto la pubblica e privata felicità; di tutti i buoni siano egualmente cara lettura queste Meditazioni. Intorno al nostro sommo epico scrisse, come ognun sa, con grande accuratezza il Serassi. Ma perchè lasciare in di menticanza la vita dettata da un contemporaneo ed amico di Torquato, vita fiorente di bello stile, e non isfornita di nobili pensamenti? Utilissima cosa fece l'editore riconsegnandola al pubblico in questa nuova edizione, la quale ei rese netta delle bruschezze della vecchia ortografia, e di altre non poche; e divise per la prima volta in capitoli, che servono a dar riposo al lettore, e ad aggiunger chiarezza al discorso. Altre importanti ed utilissime operette de' più rinomati autori antichi e moderni sono pronte pel torchio. Dizionario sacro liturgico, ec. ec. del rever. don Giovanni Diclich. Venezia, tip. Rizzi, in 8. vol. IV. fasc. I. ec. Comincia dalla voce Pater noster, e termina alla voce Purificazione di M. V. Abbiamo già fatto assapere che l'affluenza degli associati obbligò l'autore a farne subito una seconda edizione, della quale corretta, riveduta e accresciuta è già uscito il primo volume. Memorie dell'Ateneo di Treviso, Vol. III. Treviso, tip. Andreola in 4. di facc. 433. Annunziamo questo volume appena uscito. Nel quaderno antecedente (facc. 92) abbiamo dato l'indice delle materie in esso contenute, delle quali parleremo in seguito, Galleria de' più rinomati attori drammatici italiani. Venezia, tip. Picotti. 1825. Vol. I. Attori viventi. In 8. di facc. 24. L'affluenza delle materie ci obbliga a riservarne al venturo quaderno l'art. già pronto; come alcuni altri. TREVISO 1825, Andreola Tipografo Ed. N.ro XLVI. Aprile 1825. MEMORIE SCIENTIFICHE E LETTERARIE DELL' ATENEO DI TREVISO, VOL. III. Treviso dalla Tipografia Provinciale di Francesco Andreola MDCCCXXIV", Siamo davviso che à noi non convenga che semplicemente annunziare questo volume, senza dar sunto o giudizio delle Memorie che contiene, e delle quali abbiamo già dato l'indice alla facc. 92. E' difficilissimo, anzi quasi impossibile, il non por piede fuor degli stretti limiti della rigorosa imparzialità. Dandone lodi, le si crederebbono queste figlie dell' amor di patria, della stima, e dell' amicizia, che con dolci vincoli ci lega agli autori; dandone mala voce, potria altri credere noi farlo perchè all' Ateneo da qualche tempo più non apparteniamo, al quale protestiamo d'aver gran riverenza, e la maggior estimazione e rispetto a que' dotti e valorosi che lo compongono, senza che alcuno d'essi abbia la minima influenza o diritto sul giornale. Siamo per altro disposti a ricevere, е a dar luogo nel giornale a quegli scritti che a queste Memorie relativi ci fossero per giungere alle mani, senza farci mallevadori, e rispondere in nessun modo delle opinioni in essi dettate, come facciamo del seguente articolo, che primo ci arriva. |